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Chianti (Toscana) in Brompton

Premetto che io e Fernanda siamo due ciclo viaggiatrici alle prime armi, non abbiamo mai fatto nessun viaggio in bici e abbiamo un livello di allenamento che rasenta la sufficienza.

Io in Brompton (una bici pieghevole, anche se è riduttivo definirla solo così), Fernanda con una bici ibrida, insomma due bici più adatte ai tratti asfaltati; nonostante ciò abbiamo cercato un itinerario che privilegiasse il paesaggio e che fosse poco trafficato dalle auto.

L’itinerario abbraccia i territori del Chianti e della val D’Orcia attraverso i percorsi dell’Eroica e della via Francigena.

1 Tappa: Firenze-Radda in Chianti

Arriviamo a Firenze in treno con l’obiettivo di partire il giorno dopo di buon’ora. Abbiamo cercato il tragitto su vari siti e il più popolare prevedeva di percorrere la Chiantigiana ma abbiamo cercato un cammino meno trafficato e commesso l’errore fatale di scaricare un percorso per MTB dalla app di Komoot.

La app di Komoot è utilissima e la consiglio a chiunque voglia cercare percorsi di qualsiasi natura (trekking, cicloturismo, MTB etc).

Prima lezione: se non si ha una MTB non seguire un percorso per MTB! (dovrebbe essere una regola semplice da seguire).

Usciamo da Firenze facilmente seguendo delle piste ciclabili e fin qui nessun problema; la città alle 7 di mattina si presenta quasi deserta ed è piacevole percorrere l’Arno insieme a qualche runner mattiniero.

Seguiamo la traccia lungo delle strade secondarie.

Dopo pochi km imbocchiamo un cammino sterrato che ci porta in un campo e all’improvviso (non so ancora come) ci troviamo in mezzo ad un bosco. Aveva piovuto la notte prima per cui non vi raccontiamo i dettagli sullo stato del terreno, in alcuni tratti abbiamo dovuto trasportare di peso le nostre bici!!!

E’ stato sicuramente il momento più buio del viaggio in bici. Non ci sono foto dell’accaduto perché eravamo troppo impegnate a cercare di terminare quel tratto e ritornare sulla strada. Finalmente, dopo varie ed incommentabili peripezie, siamo riuscite a ritornare sulla strada e a godere del paesaggio da cartolina che offre il Chianti.

e giungere a Greve in Chianti; finalmente una sosta per mangiare e riposare un po’.

Da Greve in Chianti la traccia (non quella per MTB che avevamo deciso ovviamente di non seguire più) ci portava a Radda passando per Panzano ma abbiamo deciso di seguire il consiglio di un ciclo viaggiatore e passare da Lamole-Volpaia e infine Radda.

La prima parte, fino a Lamole, seppur con qualche salita non proprio “dolce” per le nostre gambe, è andata più o meno bene anche se la stanchezza ha iniziato a farsi sentire e quando siamo arrivate al bivio per Volpaia abbiamo visto una indicazione per Radda in Chianti; su google maps il percorso era di soli 5 km per cui abbiamo scelto quest’ultimo tragitto.

I 5 km più lunghi del nostro viaggio!!! 😓

Seconda lezione del giorno: mai affidarsi a Google maps quando si è in bici perché i tragitti seppur corti posso essere impraticabili! Infatti il percorso, in discesa, era completamente sconnesso ed adatto al massimo ad una MTB. Siamo dovute scendere e trasportare la bici a mano (di nuovo!).

Il bello è che dopo questo percorso siamo arrivate davanti al cancello di una abitazione privata!

Fortunatamente (se possiamo parlare di fortuna in una giornata del genere) la proprietaria in quel momento stava per uscire e ci ha indicato un tragitto per riprendere la strada.

Ancora una volta il percorso era sconnesso ma almeno alla fine siamo arrivate in strada, sulla SR429 che conduce a Radda.

Ci Aspettava una salita che sembrava insormontabile (mettere pendenza e distanza) ma volevamo arrivare all’hotel il prima possibile; quasi senza parlare (anche perché non avevamo fiato a sufficienza) siamo finalmente giunte a destinazione.

Il primo giorno ci ha insegnato tante cose, è importante scegliere un percorso idoneo al tipo di bici e diffidare di google maps!

Castello di Albola

L’indomani da Radda siamo andate in visita al castello di Albole per un pranzo e una degustazione di vini comprensiva di tour in cantina.

Il castello è suggestivo, si trova in cima alla montagna ed infatti per arrivare abbiamo sofferto abbastanza, sia per il caldo che per la pendenza della strada! Ammetto che ne è valsa la pena ed è una meta che consiglio vivamente. Ricordatevi di prenotare prima di andare!

2 tappa: Radda in Chianti – Siena

Reduci dalle lezioni apprese 2 giorni addietro, per questa tappa non abbiamo cambiato percorso e abbiamo seguito interamente l’Eroica, tratti asfaltati si alternano alle più frequenti strade bianche. Filari di vigneti e campi di ulivi si susseguono senza soluzione di continuità; riusciamo ad arrivare a Siena per ora di pranzo! Un bel piatto di pici al ragu con birra annessa in piazza del Campo ci è sembrata una giusta ricompensa 😊 (insieme a un cantuccio).

3 tappa: Siena-Bagno Vignoni

Sicuramente la tappa più impegnativa che abbiamo fatto durante questo viaggio in termini di distanze (70 km). Sapevo che avremmo fatto più di 50 km ma non l’ho detto a Fernanda per non demotivarla.

Siamo partite presto per approfittare della temperatura più fresca e avevamo anche in questo caso una traccia prestabilita, l’Eroica fino a Buonconvento e la Francigena fino a Bagno Vignoni. La prima parte del tragitto, fino a Buonconvento, si è svolta senza inconvenienti, abbiamo scattato un po’ di foto perché il paesaggio circonstante lo meritava.

Siamo entrate nella Val D’Orcia, un susseguirsi di colline ricoperte da vigneti, oliveti inframmezzate da cipressi, faggeti, castagneti e con qualche torre e casa rurale sparsa qui e lì il tutto armoniosamente integrato nell’ambiente. Abbiamo pedalato in un quadro del Rinascimento!

A Buonconvento si arriva ad un tratto pianeggiante e di qui abbiamo la Francigena perché il percorso dell’Eroica diventava troppo impegnativo.

Da Buonconvento è iniziata una lenta ed inarrestabile scalata, sembrava non finire mai e quando abbiamo iniziato ad avere i miraggi per il caldo e la stanchezza ci è sembrato opportuno fermarci. Siamo arrivate a san Quirico d’Orcia (a pochi km da Bagno Vignoni) e qui ci siamo rifocillate per riprendere le forze presso l’Osteria Trattoria Osenna (https://www.google.com/maps?q=Ristorante+Trattoria+Osenna+San+Quirico+D%27Orcia,+Via+Dante+Alighieri,+42,+53027+San+Quirico+d%27Orcia+SI,+Italy&ftid=0x132be3d0f366cdbb:0x781fd6bc9eb7f00c&hl=en-IT&gl=it&shorturl=1) con un bel piatto di tagliolini agli asparagi e fave.

Per la sua posizione sopraelevata, in cima alla collina, San Quirico D’Orcia offre una vista mozzafiato sui paesaggi tipici della Valdorcia e ti riporta indietro nel tempo, un borgo medievale con ancora intatta la sua essenza.

Dopo pranzo abbiamo preso coraggio e affrontato gli ultimi lunghissimi e pesantissimi 5 km (chissà perché sono sempre 5!). Ad un km dall’agriturismo in cui ci saremmo poi fermate 2 notti Fernanda si è accorta di aver bucato (chissà quanto tempo prima!!); siamo scese e abbiamo fatto l’ultimo km a piedi. La visita al borgo di Bagno Vignoni l’abbiamo rimandata al giorno dopo.

Avevamo naturalmente una camera d’aria di riserva e tutto l’occorrente per sostituirla; era la prima volta per entrambe ed in effetti abbiamo fallito clamorosamente perché dopo vari tentativi abbiamo rotto anche la camera di riserva……. Diciamo che almeno abbiamo imparato cosa non fare quando si sostituisce una camera 😊. La soluzione a questo punto è stata quella di chiamare la ciclofficina più vicina che per fortuna era ad un paio di km dall’agriturismo e chiedere il loro intervento.

Data la situazione abbiamo approfittato del pomeriggio per rilassarci in piscina.

Il giorno seguente lo abbiamo dedicato a Bagno Vignoni, siamo andate a piedi (era ancora cocente la delusione dovuta alla debacle con la ruota) anche perché ci sono molti itinerari di trekking che portano alle cascate e alle terme all’aperto. Abbiamo iniziato a scalare una piccola montagna, seguendo il flusso dell’acqua ma alle prime difficoltà abbiamo chiesto informazioni ad una turista che ci ha indicato il cammino segnalato ben più semplice da seguire.

L’acqua delle terme era caldissima ed era poco invitante farsi il bagno anche se molti visitatori la pensavano in maniera differente. Siamo andate alla scoperta del borgo, davvero unico e inconfondibile per via della piscina di acqua termale calda ubicata nella piazza centrale.

Bagno Vignoni è una frazione di san Quirico d’Orcia ed in effetti è davvero piccolo ma ciò non toglie fascino a questa località; ci siamo fermate per un aperitivo presso la bottega di Cacio: è un fai da te, scegli tu cosa mangiare con una selezione tra formaggi, salumi e verdure sott’olio e cosa bere (vino o birra artigianale), al bancone ti danno il pane il coperto e poi tu prendi posto nel giardino all’aperto antistante il locale.

Tutti i prodotti sono deliziosi!

4 tappa: Bagno Vignoni – Montepulciano

Ultima tappa del nostro cicloviaggio, pochi km ma tappa tutta in salita. Originariamente il piano era quello di passare per monticchiello-pienza e infine Montepulciano ma la stanchezza ha prevalso e abbiamo eliminato Pienza dalla schedula di marcia.

Reduci dall’esperienza della foratura abbiamo privilegiato strade asfaltate seppur secondarie e così poco trafficate. La strada per Monticchiello è costeggiata da cipressi e durante il tragitto abbiamo scorto anche una coppia di cervi che giocavano! Unica nota sgradevole è dovuta ad alcuni, fortunatamente pochi, automobilisti poco rispettosi delle distanze e dei ciclisti in strada.

La prima sosta è stata Monticchiello, un borgo che conserva i tratti di fortezza medioevale circondato da cinte murarie e che sovrasta la valle circostante. Abbiamo infatti osservato dall’alto il tragitto appena percorso, fotografato Pienza (ahimè solo da lontano) e scattata qualche foto ricordo.

Abbiamo proseguito verso Montepulciano fermandoci all’agriturismo che distava pochi km (anche questa volta 5!) dal centro. Posati i bagagli e parcheggiati i nostri bolidi ci siamo dirette a piedi verso Montepulciano per poter godere e visitare la città con calma (e pranzare ovviamente).

Essendo a piedi abbiamo potuto fare un tragitto più breve passando in mezzo a qualche uliveto e dopo un po’ di salita finalmente siamo giunte al paesello.

La differenza tra Montepulciano e gli altri borghi tipici toscani (Bagno Vignoni, san Quirico d’Orcia, etc.) è che tutto è moltiplicato, la cittadina è più ampia e così i vicoli da fotografare si moltiplicano , tutt’attorno le colline e i vigneti si perdono a vista d’occhio, uno spettacolo per gli occhi e naturalmente per lo stomaco e la bocca quando ci si ferma ad assaporare un pecorino, un prosciutto, accompagnati da un bicchiere di Nobile.

Nella nostra sosta a Montepulciano abbiamo avuto l’occasione di visitare un paio di cantine, quella che ci ha colpito particolarmente è stata Salcheto, una cantina “off-grid”, completamente slacciata dalla rete elettrica nazionale.

La cantina si sviluppa sotto terra su più livelli in modo da utilizzare i lunghi condotti, sfruttati anche come fonte di illuminazione, per distribuire i grappoli di uva poi il mosto, tutto grazie alla gravità, evitando l’uso di pompe meccaniche.

Non siamo grandi esperte di vino però la degustazione è stata superlativa e anche i 2 brunch a base di prodotti toscani e verdure a km 0.

Il ciclo viaggio si è concluso qui perché da Montepulciano poi abbiamo preso il treno verso Arezzo e di lì abbiamo noleggiato un’auto.

Conclusioni

La prima esperienza in bici è stata divertente ma faticosa, tuttavia se penso ai tragitti non ricordo il sudore e la stanchezza, invece sono impresse nella memoria le immagini dei luoghi attraversati, i colori e gli odori della terra e della natura, le distese infinite di vigneti e quell’armonia con cui il paesaggio si fonde creando uno spettacolo unico.

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